Sabato mattina sveglia presto. Si va al pnalm. Briscola questa volta non viene, in alcune zone non me la farebbero portare visto che ci sono specie protette. La giornata comincia con un ritardo imprevisto di 1 ora almeno perchè la strada principale per pescasseroli è interrotta causa frana. Cosi devo tornare indietro e fare tutto il giro dalla parte opposta. Nella sfortuna ho incontrato una giovane cerva che mi ha attraversato la strada per rifugiarsi nel bosco. Mi fermo, spengo il motore e sto li quei 20 secondi ad osservarla, senza nemmeno prendere la macchina fotografica, per non perdermi questo bel momento. Poi sparisce nel bosco.
Arrivato a civitella alfedena parcheggio e mi inoltro nel bosco. Comincio a camminare nel fango alto, sono alla ricerca dei cervi. Eccoli la, sono un piccolo branco di una quindicina di esemplari. Belli e calmi. Abbastanza socievoli devo dire, visto che mi hanno concesso una distanza di fuga di 20 metri.
Mi siedo e aspetto. Voglio provare a vedere qualche uccellino che mi gira intorno. Codibugnolo, cinciallegra e il rampichino, specie che fin’ora non conoscevo. E’ simpatico vederli arrampicarsi sugli alberi quasi fossero scoiattoli.
Verso l’ora di pranzo sono già due ore che cammino. Decido di tornare alla macchina per andare a pranzare al lago di Villetta Barrea. Posto splendido. Anche qui spero di vedere cervi, ma mangio il mio panino circondato da troppe persone schiamazzanti. Addio pace.
Subito dopo mangiato parto per la camosciara. Si torna a camminare. Il sentiero non è per niente impegnativo, anzi molto facile ed anche asfaltato, adatto quindi a tutti. A metà sentiero si comincia ad entrare più nel folto del bosco, la temperatura scende come il sole se ne va e mi ritrovo a camminare nella neve. Arrivato al piazzale mi rendo conto che è troppo tardi per andare su in cima al rifugio, cosi prendo l’altro sentiero che porta alle cascatelle.
Io, il bosco, niente altro. Silenzio assoluto. Solo il fragore della cascata. Orme sulla neve tante, cervi pochi, caprioli men che meno ed i camosci sono più in alto.
Sulla strada del rientro scelgo su consiglio dell’amico MarcoP di fare la strada per Forca D’Acero. Che meraviglia. Gli ultimi raggi di sole sono solo per me. Mentre fotografo qualche deltaplano che spicca il volo dalla cima del monte, la notte si fa sempre più minacciosa e decido di tornare a casa.