Tilt 500E Oxylane Decathlon

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La Tilt 500E Oxylane

Dopo due anni che non scrivevo nulla su questo blog finalmente riparto con un articolo sulle biciclette elettriche, con le quali ho sempre avuto un rapporto di amore/odio. Bellissime, comodissime, piacevoli, soprattutto quando si usano per andare in ufficio, come faccio io. Purtroppo fanno gola ai ladri, ne so qualcosa, questa è la terza. Pensare che una di queste, una bellissima Kalkhoff con motore centrale Panasonic, mi è durata una paio d’ore. Finalmente ho trovato un posto sicuro dove metterla, visto che nonostante tutto in Italia ancora molte aziende sono restie a permetterti di portare la bici in stanza al sicuro, e allora ho deciso, dopo due lunghi anni di “sperimentazione” con la bicicletta normale, di prendere la bicicletta elettrica Tilt 500E del Decathlon.

Tra le tante offerte di bici elettriche perché proprio su quella che sulla carta è la meno potente e con meno autonomia? E’ quella che costa meno, quindi in caso di furto il salasso non è da sbatterci la testa al muro, e la garanzia della catena sportiva che fino ad oggi non mi ha mai deluso. Ovviamente ho scelto una pieghevole così da poterla caricare sui mezzi qualora fosse necessario.

Specifichiamo le caratteristiche della bici:

  • Batteria da 187Wh – 24v e 7,8ah
  • Autonomia dichiarata a massima potenza 20km
  • Motore da 250w brushless
  • Coppia motore 26Nm

Insomma sulla carta non è proprio una top di gamma, questo va detto, ma è una bici onesta. Le preoccupazioni erano tante, soprattutto leggendo sui vari forum dove, spesso da chi non aveva mai provato la bici, venivano rilasciati giudizi davvero poco meritevoli su quello che la bici avrebbe potuto o non potuto fare. Ho visto video e letto recensioni (davvero poche a dire la verità) e alla fine mi sono convinto e l’ho presa.
Adesso che ho percorso 1.000km (2.000 li avevo già fatti con la pieghevole muscolare, sempre decathlon) posso tirare qualche conclusione e condividere la mia esperienza.

Sulla ciclabile del Tevere

COME VA LA BICI?

Spinge. Sempre. Bisogna però adattarsi alla nuova pedalata. All’inizio ho fatto fatica a riabituarmi, pedalavo tanto come sulla muscolare, anche per la paura di rimanere a secco vista la scarsa autonomia dichiarata. Quindi in pianura mi ritrovavo spesso ad avere un effetto elastico, con il motore che a 25km/h circa stacca (forse qualcosa meno), copro con le gambe la velocità superiore fino a che inevitabilmente rallento la cadenza e sento il motore riattaccare. Questo effetto elastico è durato parecchi km, ho sudato come su una muscolare normale, praticamente quasi non consumavo batteria, o così almeno credevo. Poi piano piano ho lasciato che il lavoro sporco lo facesse il motore, dandogli tanto aiuto con il cambio, soprattutto nelle ripartenze e in salita, ma mettendo subito la sesta marcia non appena presa velocità. Ci sono alcune recensioni proprio sul sito del venditore di gente che parla di motore che “blocca” la pedalata. Quello a cui si riferiscono è sicuramente dovuto al fatto che il motore fino a 23-25km/h è li che spinge, quando stacca se non hai una gamba che tiene la cadenza da 25 orari, ovviamente la bici rallenta, per poi tornare a spingere subito dopo. L’effetto elastico di cui sopra. Buttatevi su una discesa e vedrete che il motore non frena proprio niente.
Per quello che mi riguarda non sudo più, non arrivo “stanco”, il tutto è diventato estremamente piacevole. E soprattutto non c’è più la giornata dove sei stremato di tuo e devi pure pedalare per tornare a casa, poiché la bici ti ci porterà con il minimo sforzo. Anche dopo 5 giorni di lavoro, il venerdì, quando le mie gambe con la muscolare cedevano alla fatica.

COME VA IN SALITA?

Questo è sempre stato il vero dubbio prima di acquistare la bici. Per chi come me vive a Roma, la città dei sette colli, avere una bicicletta in grado di superare salite impegnative senza soffrire ma soprattutto di non sudare, è il nodo gordiano. Non posso che ritenermi soddisfatto. Va premesso che con la batteria appena staccata dal caricatore la bici ha una marcia in più. La salita di via Quattro Novembre che i romani conoscono bene, non è un problema, la faccio in 5 per non sforzare troppo il motore e scaricare la batteria, ma la bici in 6 andrebbe su lo stesso.
La salita di via Veneto si fa in 5, ma anche qui generalmente uso la 4 per non far fare tutto il lavoro alla batteria, perché anche questa salita è abbastanza tosta.
Insomma di esempi potrei farne davvero molti, ma sappiate che la bici sale, soprattutto con la batteria appena caricata. E che succede quando si comincia a scaricare? Niente, sale lo stesso, perde spunto nelle ripartenze, ma una volta avviata non ci sono problemi, al massimo si scala ancora una marcia.
Ovviamente se si pretende che la bicicletta salga da sola fingendo di pedalare avete sbagliato prodotto. A Roma è pieno di bici cinesi che mi sorpassano senza sforzo, ma anche senza pedalare. Questi sono motorini, io cercavo una bicicletta, a me pedalare piace.

QUANTO DURA LA BATTERIA?

Preciso subito che, proprio a causa dei dubbi e delle cose che ho letto sui vari forum, ho comprato due caricatori. Uno a casa, uno in ufficio. In questo modo la bici non arriva mai a scarica completa e non ho nemmeno provato quanto effettivamente sia capace di macinare in termini chilometrici. Sul mio percorso di 15km andata e 15 al ritorno, il massimo che ho fatto è stato 17km facendo appositamente un giro più lungo. Sotto casa, in garage, la bici segnava ancora tre tacche su quattro. E qui vorrei aprire una parentesi su quello che è l’indicatore della batteria, che è ridicolo, ma svolge in maniera adeguata il suo lavoro. Sostanzialmente è un indicatore di sforzo. A batteria piena segna sempre 4 tacche, dopo qualche km e soprattutto in salita comincia a indicare quanto la batteria ci sta mettendo e quanto ci state mettendo voi. Capita ad esempio che a fine tragitto, quando affronto una salita le lucine si spengano quasi tutte tranne una, per poi tornare tutte accese come ricomincia la pianura. Lo faceva anche la vecchia Bebike 5, sempre decathlon, la prima che mi hanno rubato, che con solo 10ah, tra l’altro, ha percorso 60km quando a 30 sarebbe dovuta morire.
Ah, dimenticavo, uso sempre la modalità di assistenza massima!

DIFETTI (perché ovviamente ci sono)

La luce in dotazione è comoda, serve però solo a non farsi schiacciare dalle auto, perché essendo poco potente in alcune zone completamente buie le buche prima le sentiamo e poi le vediamo. Ne ho presa una aggiuntiva che usavo anche sulla vecchia pieghevole che fa davvero tanta luce. Ad ogni modo per la maggior parte dei casi è sufficiente quella della bici soprattutto in città e su ciclabili ben illuminate.

Gli pneumatici sono antiforatura, dicono, ma io ho già forato due volte. La seconda foratura per fortuna avvenuta sotto casa e ho rimpiazzato lo pneumatico in dotazione con il vecchio Schwalbe Marathon della vecchia bici. Farò lo stesso con la posteriore all’occorrenza. Obbligatorio avere sempre dietro la bomboletta con la schiuma.

La bici da chiusa non si spinge (attenzione a chi dice trascina, la bici va spinta dal sellino nel senso di marcia, non trainata come un trolley). Questa è una cosa da tenere bene in considerazione al momento dell’acquisto. Rispetto alla vecchia Bfold non c’è proprio paragone. Il motivo l’ho capito però. I fili, quando è piegata, tirano parecchio essendo ben incanalati per non dare fastidio. Cosi il freno posteriore si chiude e la bici non va. Questo difetto tende a minimizzarsi con l’utilizzo, ma di fatto c’è. Bisognerebbe sganciare il freno posteriore prima di chiuderla per non avere problemi. Resta però il manubrio non proprio comodo perché esterno e bloccato con un micragnoso magnete.

La potenza della luce originale.
La luce aggiuntiva comprata a parte
Gli pneumatici in dotazione.

La batteria non è ancorata. Ebbene si, ogni volta che la parcheggiate dovrete sfilarla e portarla via con voi, altrimenti lo farà qualcun altro. Non ho questo problema dovendola sempre caricare, ma se la perdete di vista per molto tempo è una considerazione da fare.

Purtroppo la bici non è ammortizzata e sebbene anche sui sanpietrini non sia drammatico pedalare, quando la strada è molto sconnessa è una gatta da pelare, tanto che spesso sulla ciclabile della Nomentana gli ultimi km li faccio in strada piuttosto che sulla “pista” che è un’accozzaglia di sanpietrini messi alla bell’e meglio. Il mio timore è che il telaio (garantito a vita) possa cedere come quello della Bfold, che si è aperto, strappato, forse proprio a causa di queste continue sollecitazioni.

Il sellino non è estraibile. Ha un dado di sicurezza per evitare il furto, ma nel dubbio ci ho messo una catena di quelle da 10 euro, giusto per scoraggiare il malintenzionato. Rispetto alla Bfold quantomeno il sellino non scende e non devo stringerlo a morte.

La media della pedalata su 17km con grafico.

CONCLUSIONI

Sono molto soddisfatto della Tilt 500E anche se, come ho già detto, avessi avuto la possibilità di portarla in ufficio avrei preso una bici più performante. Non di molto, perché tutto sommato la bici non sfigura con le altre che incontro nei miei viaggi di andata e di ritorno. C’è ovviamente chi mi supera (spesso fingendo di pedalare), alcuni monopattini mi passano senza problemi, ma le medie orarie rispetto alla bici muscolare sono passate da 16-18km/h a 21km/h sempre, ogni giorno, senza cali, mentre prima c’erano delle giornate in cui arrivavo a casa stremato e con medie di 14km/h, guadagnando anche 15 minuti a tratta. Magari avrei preferito una batteria che invece di “allentare” lo spunto intorno ai 10km del percorso lo tenesse almeno fino ai 20, ma è comunque un problema trascurabile, perché la bici ci mette solo qualche istante di più a farti sapere che sta partecipando alla pedalata ma ti fa capire che su di lei puoi sempre contarci. E’ una buona bicicletta elettrica.
Scorre bene, si guida bene, mi fa scaricare lo stress nell’andare e nel tornare dall’ufficio e finalmente, cosa davvero più importante se per voi la bici è un piacere, posso scegliere il tragitto da fare in base all’umore e al tempo, senza dover necessariamente fare il più corto e meno faticoso.

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