Panasonic Lumix G Vario 14-45mm f/3.5-5.6 ASPH OIS

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When I was searching for a good zoom lens to use with my new Epl-2, I read lot of discussions and reviews about the standard zoom lenses that usually comes in kit with the cameras. Good, not good, not so sharp, too slow, etc. These were the comments that I read on the various 14-42, is that Olympus or Panasonic.

Then I read rave reviews about Panasonic Lumix 14-45, all agree that it was the best economic zoom lens for Micro Four Thirds system, and the best built too. Metal mount, good quality plastic, integrated OS (Panasonic calls it Mega O.I.S.), internal focusing monitor. With surprise I discovered that this lens was no longer produced and so I bought it used for a good price.

My Olympus Epl-2 with Panasonic Lumix 14-45 mounted on it weighs 600 grams. Superb.

This lens is sharp. At any focal length, at any aperture. You can use it wide open and close a little when you need more background or you are shooting landscapes. Autofocus is fast and accurate, and with OIS on you can benefit of 2 or maybe 3 stop, and I prefer using Panasonic Mega O.I.S. instead of Olympus IS, when I can choose between them. For what I saw I got better results.

I’m very pleased with this lens. For the price I paid is a bargain. Give it a try.
Some pictures taken with this lens:

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Image Stacking

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First of all i’m writing this in english so it may be of some help for G+ community “Micro 4/3 Club” also.

Since i bought my Epl-2 i’m experiencing much noise in different situations. I also have a Pentax K5, which is astonishing when we talk about noise. It simply doesn’t have it.
Anyway with the Epl-2 there is not much to do. Its sensor is not as good as Omd’s, so if you raise iso, noise is there to ruin your picture.

Of course using a tripod and pointing at static subject allows us to use low iso values, like 200, and shoot in the night no matter what. But again, i see noise. It seems Epl-2 can’t do it.
I have some shots made at night on a tripod, iso 200, and still I have to use noise reduction filters on post production.

So here is where the image stacking became great. Maybe many of you already known this technique. Well I didn’t. A friend of mine wrote an article on his blog and I decided to try it myself.

I took 10 shots at 6400 iso, which is extreme i know, but i had to know how much noise i can kill this way. So what are the results?

This is one shot with no post production (all 10 shots are identical): 6400 iso

Epl-2 6400 iso

Epl-2 6400 iso

And the crop:

Epl-2 6400 iso - crop

Epl-2 6400 iso – crop

What happens if i stack togheter 10 shots? I was really surprised:

Epl-2 6400 iso stacking 10 shots

Epl-2 6400 iso stacking 10 shots

And the crop:

Epl-2 6400 iso stacking 10 shots - Crop

Epl-2 6400 iso stacking 10 shots – Crop

I thought that using a 3rd party program to denoise the pic could have produced the same result, but to reduce the noise this much you definitely lost details.

Epl-2 6400iso - denoised - Crop

Epl-2 6400iso – denoised – Crop

It seems to work very well on static subjects, but what happens if I try this in real life situations? I’ve been on holidays this weekend and I’ve got the opportunity to shot multiple images both at 200 iso and 1600 iso. As you can see from the pics below stacking works like a charme.

(All the shots had the same post production < Auto contrast, -20 Yellow saturation, 20% highlights correction >)

1 raw, iso 200, No stack – Full Image

Città di Castello - E-pl2 Iso 200 NO stack

Città di Castello – E-pl2 Iso 200 NO stack

4 raw, iso 200, Stack – Full Image

Città di Castello - E-pl2 Iso 200 stack

Città di Castello – E-pl2 Iso 200 stack

1 raw, iso 200, crop 200%

Città di Castello - E-pl2 Iso 200, 200% crop - NO STACK

Città di Castello – E-pl2 Iso 200, 200% crop – NO STACK

4 raw, iso 200, crop 200%, STACK

Città di Castello - E-pl2 Iso 200, 200% crop - STACK

Città di Castello – E-pl2 Iso 200, 200% crop – STACK

I’m very satisfied with this technique. I can have clean files to start with elaboration, with much less noise even at iso 200.

Ok now if you have read this far you are wondering how to use the stack. If you have photoshop it’s really simple.

1) File —> Scripts —> Load file into stack
2)In the Load Layer screen choose your files and tick on “Create Smart Object after loading layers, like the pic below

Load Layer

Load Layer

3) When the object is created you have to do the last step: Layer —> Smart Objects —> Stack Mode —> Mean
(If you want to reduce ghosts on high lively places, use Median instead of Mean)

Done! You can see the differences yourself. If you are satisfied with the result Right Click on the object —> Flatten image and start post producing your new image.

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P.N.A.L.M. – Colori d’autunno

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Il P.N.A.L.M. si sa è stupendo. Ricco di fauna, flora, montagne da scalare, passeggiate immersi nella natura. Ma non è solo estate. Anche d’autunno ha il suo fascino e ci incanta con quei colori che trasformano il paesaggio, i boschi si tingono di rosso e d’arancio, i cervi entrano nella stagione dell’amore e tutta la natura si prepara all’inverno.

Ho fatto una passeggiata con la mia Briscolina, sempre presente, e vi propongo qualche scatto.

 

 

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Ricordi della nostra infanzia

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O almeno della mia. Quale 30enne al giorno d’oggi non ricorda il mulino bianco, le sorpresine, le merendine cosi buone che ci hanno cresciuto e reso obesi? E tutte quelle belle pubblicità che facevano vedere la famigliola felice che viveva in campagna?

Bè, ci credo che erano felici. Sono stato nell’agriturismo che è stato usato negli anni ’90 come Mulino per la pubblicità. Un posto fantastico, incredibile. Uno di quei posti che come lo vedi ti chiedi perchè mai vivi in un appartamento a ridosso del G.R.A.

Com’è al giorno d’oggi?

 

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Le piccole cose della vita

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Qualche giorno fa mentre passeggiavo con la mia “ragnetta” e Briscolina (rispettivamente figlia e cagnolina :D), mi accorgo che sul marciapiede c’è una bellissima farfalla che rischia di essere schiacciata. E’ un bellissimo Macaone.

Purtroppo è conciata male e sinceramente non so quanto possa durare! Però me la porto in casa, la metto su una pianta in balcone, al riparo. La mattina dopo la trovo sempre li. La sposto al sole. Poi non mi resta che osservare e vedere che succede.

Ogni tanto uscivo a controllare, la vedevo sempre più vivace, finchè non è volata via. Anche se piuttosto malconcia ma sembrava farcela. E’ sparita in lontanza, verso il verde.
Non so di quanto possa averle allungato la già effimera vita in questo stadio adulto (difficilmente le farfalle vivono piu di 2 settimane), però vista la sua voglia di lottare e di sopravvivere ne è valsa assolutamente la pena! 😉

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No alla caccia

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Foto presa dal sito internet notiziedaiparchi.it

Purtroppo quando finisce l’estate i cacciatori si fregano le mani. Finalmente potranno tornare ad uccidere in maniera più o meno indiscriminata (e nel NON rispetto delle normative europee in merito) animali che altrimenti se ne starebbero per il fatti loro senza rompere le palle a nessuno.

Vi sarà capitato di vedere 10 cacciatori tutti in fila ad aspettare gli uccelli che migrano. Come lo stormo passa sopra.. boom boom boom… Facile, facilissimo.

Occhio quindi quando vi trovate in qualche prato, bosco che non sia parco naturale. Non di rado qualche cacciatore fa fuori qualche collega, convinto sia il cinghiale più grande del mondo, quindi cercate di evitare di trovarvi in zone che non siano tutelate e protette, come le Riserve Naturali o i Parchi Regionali.

Massima cautela quindi fino a che questo scempio arrivi a conclusione.

E dite anche voi NO ALLA CACCIA!

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Un bagno nel fiume

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Una domenica afosa, si suda anche stando fermi. Basta, troppo caldo, non se ne può più! Si monta in macchina direzione Torrente Farma, località Petriolo, dove sono stato la domenica prima alle Terme.

Risaliamo il fiume con valentina che nonostante un pancione di 8 mesi si arrampica sui sassi come un gatto. Brava vale.

Il posto è bellissimo, ci sono cosi tanti spunti fotografici che ci si potrebbe passare una giornata solo a far foto. Ma con l’attrezzatura giusta, filtri e polarizzatori in primis (che io non avevo!).

C’è solo l’imbarazzo della scelta sul posto da scegliere per tuffarsi. E perchè non provarli tutti dico io? Piu saliamo piu la vegetazione cambia e si trasforma. Si arriva in un punto dove si allarga dando un pò di respiro, il fiume fa un’ansa e diventa profondo. E’ qui che ci sono corde e trampolini fatti con assi di legno incastrate tra gli alberi per chi volesse fare qualche tuffo. E’ anche il punto più affollato! Saliamo leggermente più su, troviamo un posticino all’ombra, buttiamo gli zaini in terra e di corsa in acqua.

Oltre i sassi la parte del fiume con l'acqua alta dove si possono fare i tuffi

Tra un bagno e l’altro approfitto per risalire ancora un pò il corso del fiume giusto per fare qualche altro scatto. Un ultimo bagno assieme ai pesciolini pulitori (quelli che ti mordicchiano quando sei in acqua) e poi si torna a casa, soddisfatti sia per aver trovato refrigerio, sia per il posto incantevole.

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Macro fotografia al tramonto

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Molta gente mi chiede come riesco a fare macro di buona qualità al tramonto, quando generalmente l’ora migliore è al mattino presto, quando sorge il sole.

Inizio subito specificando che il mio motivo principale è il sonno accumulato durante la settimana, quindi sabato e domenica cerco di dormire di piu e di evitare levatacce. Proprio non mi va. Inoltre scattando al tramonto si ha una luce dolce e calda e lo si può fare ogni volta che si rientra a casa, anche dopo una giornata lavorativa.

Dando per scontato che almeno un treppiede va usato per le macro, trovatevi un buon posto con tanto prato e controllate se ci sono farfalle, insetti o quello che volete, anche bei fiori. L’orario giusto per essere sul posto è verso le 18.30/19, con almeno 1 ora di buona luce per scattare foto.

La collaborazione degli insetti non sarà ovviamente la stessa che si può avere di mattino presto. Col freddo della notte sono ancora intorpiditi e collaborativi, e poi l’umidità ci mette quel di più (goccioline) che al tramonto non abbiamo. Però se per il secondo punto non c’è rimedio, al primo io ho trovato uno stratagemma che funziona egregiamente.

Funziona cosi. Vista una farfalla seguitela. Quando le sarete abbastanza vicino lei proabilmente volerà via. Seguitela ancora. Una volta individuata provate a riposizionare il treppiede. E’ scappata? Dietro di nuovo.
E’ un pò noioso, ma di solito dopo 3 o 4 volte si lascia fotografare senza problemi, presumo perchè l’ora della nanna è prossima e quindi è stanca dopo una giornata passata a vagabondare di fiore in fiore.

Ovviamente con altri tipi di insetti come ragni, coccinelle, bruchi e cosi via tutto risulta più facile.

Un macaone si lascia fotografare al tramonto.

Dalla foto risulta evidente che il macaone se ne sta buono buono a farsi fotografare senza batter ciglio, tanto che sono riuscito a fotografarlo a circa 2-3 cm anche con l’iphone. In questo caso ho settato la macchina e poi, utilizzando il live view, mi sono spostato per inondarlo di luce e fotografarlo. Non ho usato nessun artefizio, non ho reciso fiori, non ho creato set. Semplice e pulito. Questo il risultato finale:

Pentax K-x, Tamron SP 90mm f/2.8 Di Macro, 1/125 f/4.5, ISO 400, treppiede.

Con un macaone, farfalla bellissima e molto grande, non è stato nemmeno necessario impostare un F-stop molto chiuso, ed a soli F4.5 sono riuscito ad averlo perfettamente a fuoco. In questi casi conta molto il parallelismo rispetto al soggetto da fotografare. Per i soggetti più piccoli gli F-stop si chiudono fino anche a f11 o superiore. In questo caso specifico avrei potuto avvicinarmi di più, ma restando leggermente piu lontano sono riuscito ad aprire di più senza perdere nitidezza e riuscendo quindi a sfocare di più lo sfondo.

Ogni tanto, nelle giornate ventose (quando c’è leggera brezza) porto con me una molletta per i panni. Mi aiuta a reggere lo stelo d’erba o il fiore ancorandolo magari ad un rametto più robusto o a qualcosa d’altro. Tirate fuori l’ingegno insomma, senza però danneggiare nulla.

E se abbiamo fili d’erba davanti che coprono la visuale? Non tagliateli, semplicemente abbassateli con la mano, e scattate!

Tutte le mie macro sono fatte in questo modo, al tramonto (quando capita un temporale e poi esce il sole il risultato è stupefacente) e senza set fotografici inutili. Pensate che con me c’è sempre Briscola, ed il più delle volte è lei che giocando mi fa scappare la “preda”, ma fa parte del gioco. Ci divertiamo e tanto basta.

Altri esempi di macro eseguiti al tramonto, medesima tecnica.

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Non bisogna nutrire gli animali selvatici.

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Quante volte vi è capitato di leggere un cartello della forestale che riportava il divieto di nutrire gli animali selvatici? Almeno una volta immagino, visto che di solito vengono messi anche nelle aree recintate.

Spesso si vede gente dare un pò d’erba ai cavalli, al somarello,  e fin qui niente di male, anzi sono io stesso il primo a farlo. Quando però ci troviamo in parchi e riserve naturali e ci sono i cartelli della forestale che indicano un divieto, cerchiamo di rispettarlo.

Se proprio non ci riusciamo (a volte gli animali sanno intenerire il cuore e da parte nostra la voglia di stabilire un contatto è tanta), cerchiamo almeno di informarci sulle abitudini alimentari della specie per non comprometterne la salute. E che non diventi un’abitudine.

Succede quindi spesso di vedere la gente più disparata, a volte mossa da buone intenzioni, nutrire gli animali con la cioccolata, salame, succhi di frutta e chi più ne ha più ne metta. In quel caso un tozzo di pane secco è la cosa migliore.

Le marmotte hanno bisogno di mangiare noci, frutta, erba, bulbi e cosi via. Altrimenti i denti non si limano, e finiscono col crescere a dismisura provocando gravi problemi all’animale.

Per capire la gravità della cosa ho chiesto aiuto ad un amico fotografo che ha immortalato una marmotta con dei seri problemi alla dentatura. La prima foto è stata fatta da me, e mostra una marmotta con una dentatura sana:

Foto di Manuel Gianfrilli

Qui sotto invece la foto di Carlo Cinthi mostra una marmotta abituata all’uomo a cui orde di turisti offrono del cibo.

Foto di Carlo Cinthi

E’ chiaro che qualcosa non va, si vede subito che non consumandosi, i denti hanno raggiunto proporzioni smisurate, creando seri problemi alla marmotta, soprattutto quando dovrà procurarsi da sola il cibo, finita la stagione dei turisti.

In questo caso, una bella noce (con tutto il guscio, mi raccomando) è la scelta migliore se non riusciamo a tenere le mani in tasca!

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Parco Regionale della Maremma

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In maremma, provincia di Grosseto, c’è un parco fantastico, l’Uccellina, dove si possono trascorrere giornate intere a contatto con la natura, circondati a 360 gradi da prati infiniti e boschi, e rilassarsi magari a fine giornata in riva al mare.

Il modo migliore per godersi il parco è sicuramente la bicicletta. La pista ciclabile parte da Marina di Alberese e arriva fino al mare, attraversando cosi tutto il parco per una distanza di circa 8 km. Fantastico.

Pedalando si attraversano paesaggi incredibilmente belli, si osservano animali lasciati liberi al pascolo come cavalli e vacche maremmane, oppure aironi guardabuoi e cenerini che nel corso d’acqua che costeggia la ciclabile cercano qualcosa da mangiare.

Una volta giunti al mare e posata la bici ci si può rilassare cullati dalle onde oppure fare due passi nella zona circostante o sulla spiaggia stessa. Si sta talmente bene che quando è ora di tornare a casa si tarda sempre come la mattina quando suona la sveglia: “ancora 5 minuti e poi vado”

Di sicuro un posto incantevole per tutti, famiglie, sportivi, fotografi.Consigliatissimo.

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